LA BOTTEGA DELLE MASCHERE

2016

ATTI UNICI  di Luigi Pirandello
(Foligno – Teatro S.Carlo, 14 maggio)

ENRICO IV – LA GIARA – L’ALTRO FIGLIO  di Luigi Pirandello
(Pirandelliana – Roma – Giardino della Basilica di S.Alessio all’Aventino, 7 luglio – 7 agosto)

TEATRO DI NATALE – X EDIZIONE
(Roma – Cripta della Basilica di S.Alessio all’Aventino, 20-21 dicembre)


 

Cripta della Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino
Piazza S. Alessio 23 – Roma
20 e 21 dicembre 2016 – ore 18.30

Teatro di Natale – X Edizione
ORATORIO DI NATALE
da J. S. Bach

con
Marcello Amici, Marco Vincenzetti, Anna Varlese
Santina Amici (pianoforte), Ilde Consales (soprano)

ideazione e regia di Marcello Amici

INGRESSO LIBERO
[Prenotazione obbligatoria]

Info: 06.6620982 – info@labottegadellemaschere.it – www.labottegadellemaschere.it

Comunicazione: Valeria Buffoni – 347.4871566 – valebuf@yahoo.it


 

Ilde Consales, Marcello Amici, Santina Amici, Anna Varlese, Marco Vincenzetti

Consueto appuntamento con la compagnia teatrale La bottega delle maschere che anche quest’anno nell’ambito della rassegna “Teatro di Natale”, giunta alla decima edizione, presenta il 20 e il 21 dicembre, alle ore 18.30, nella Cripta della Basilica di Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino Oratorio di Natale da J. S. Bach, ideazione e regia di Marcello Amici.
L’antica Cripta della Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino crea naturalmente l’ambientazione in cui si svolge la Notte della Vigilia. Pare che ci siano il bue, l’asino, la famiglia che viene da Nazareth, i campi popolati dai pastori che governano i loro greggi. Ci sono gli attori, un pianoforte e i canti. È un palcoscenico in cui si distende tutto lo straordinario racconto della Notte Santa, e quando i pastori alzano lo sguardo, nel cielo si sono già affollati gli angeli in coro Ehre sei Gott in der Höhe. La musica, gli attori con le parole antiche dell’Oratorio prima, poi con la poesia che si dipana dal Poeta a Francesco, dal Pascoli a Gozzano, creano una esaltazione corale in cui si solennizza il Mistero della Vigilia.
La regia ha ricostruito l’opera come un componimento che attraversa le sacre scritture, ha restaurato il Mistero con la fantasia, i sogni e i ricordi di quella notte in cui tutti abbiamo visto la pecorina di gesso sulla collina di cartone chiedere umilmente permesso ai Magi in adorazione.
Oratorio di Natale è il racconto liturgico che Bach compose nell’autunno del 1734, adoperando anche certe sue scritture musicali sacre e profane, per accompagnare una cronaca che va da Natale all’Epifania. La regia ha impiegato gli stessi avvenimenti e lo ha fatto trasferendo sul palcoscenico il teatro che si mette sempre da sé in musica e in sogno, perché la forza della nuova sinfonia diventi una ouverture che introduca l’uomo in una storia di speranza che si avvera per la forza incorruttibile del sogno e l’integrità della poesia. È stato ricostruito un Oratorio innovativo con una speciale elaborazione compositiva dei diversi addendi, sfumando il percorso del dominio della conoscenza che crede di emulare il divino. È bello, almeno nei giorni vicini alla neve, guardare la vita come quel fanciullino che prima faceva il giuoco, ci credeva, poi lo viveva come vero…