2011

SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE – I GIGANTI DELLA MONTAGNA di Luigi Pirandello
(Pirandelliana, Roma – Giardino della Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino, 5 luglio – 7 agosto)


 


 

– Pirandello all’Aventino. E’ teatro (La Stampa)
– Marcello Amici, “io, siciliano nell’anima” (La Repubblica)
– Pirandelliana, tradizionale appuntamento dell’Estate Romana (Il Tempo)
– Amici continua a piacere con il teatro d’autore (Il Messaggero)
– Pirandelliana, un appuntamento (Il Venerdì – La Repubblica)
– La bottega delle maschere è pirandelliana (Corriere della Sera)

Pirandelliana, l’appuntamento teatrale più elegante dell’Estate Romana, si svolgerà dal 5 luglio al 7 agosto 2011 nello splendido Giardino della Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio che, dall’alto del colle Aventino, si affaccia maestosamente su Roma, spaziando dal Gianicolo al Campidoglio.

Sei personaggi in cerca d’autore (in scena il martedì, il giovedì, il sabato) inaugura la rassegna il 5 luglio.
I giganti della montagna (in scena il mercoledì, il venerdì, la domenica) debutta il 6 luglio.

La Compagnia teatrale La bottega delle maschere (dall’alto a sinistra):
Marco Vincenzetti, Simone Destrero, Stefano Capecchi, Francesca Del Vicario, Umberto Quadraroli, Linda Sessa, Marcello Amici, Antonella Alfieri, Maria Lovetti, Carlo Bari, Andrea Carpinteri, Simona Giaimo, Giorgia Serrao, Marco Tonetti, Anna Varlese


 

SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE

La storia  Sei personaggi smarriti e perplessi arrivano in un teatro dove una compagnia sta provando Il giuoco delle parti di Luigi Pirandello. Chiedono al Capocomico di sfogare il loro dramma, perché l’autore che li ha partoriti non li ha poi più voluti. Sono alla ricerca di un autore che li aiuti.
La Madre, sposata con il Padre, ha avuto un Figlio da lui e altri tre da un amante. Morto quest’ultimo, la Figliastra incontra Madama Pace e con lei il marciapiedi dove un giorno, ignara della sua identità, si trova davanti il Padre. La Madre inorridisce, il Padre, pentito, cerca di riunire la sparsa famiglia, schernito dalla Figliastra, osteggiato dal Figlio, mentre la Bambina e il Giovinetto, vittime innocenti, muoiono. Il Capocomico decide di mettere in scena il dramma, ma non vi riesce per l’inadeguatezza del linguaggio teatrale.

…dalle Note di regia  Sono passati novant’anni da quella sera del 10 maggio 1921 in cui Sei personaggi in cerca d’autore andarono in scena per la prima volta al Teatro Valle di Roma e ancor oggi, a distanza di tanti anni, gli spettatori hanno un’emozione quando quei sei fantasmi – una realtà che nasce evocata, attratta, formata dalla stessa scena – appaiono sul palcoscenico e avviene quel misterioso contatto tra vita e teatro. I Sei raccontano il meccanismo della creazione, che cosa succede nella fantasia di un autore quando questi immagina una storia e svelano quel patto che è sempre sottinteso al teatro, quella convenzione per cui lo spettatore sa che sul palcoscenico si recita, si sta verificando una finzione e, tuttavia, proprio per il suo mestiere di spettatore, è tenuto a crederci come se ascoltasse una verità!
La regia ha estratto i Sei da una sequenza extratemporale proiettata dal profondo, ha fatto affiorare visibili le tracce concrete di apparizioni, di fantasie che fanno parte degli automatismi psichici. Nel cercare per i Sei la quarta dimensione si è avvalsa dell’incrociarsi delle battute come specchi artificiosi, ha guardato a tutta la commedia in una unità di tempo dissociata, nella confusione di futuro, presente e passato, sperimentando la sintesi temporale-spaziale delle tele cubiste. Il vuoto del palcoscenico si allarga, varca i limiti del corpo, diventa arresto del tempo e della vita, come se i silenzi interiori sprofondassero negli abissi del mistero, per riacquistare subito la coscienza normale delle cose, riallacciare con esse le consuete relazioni, riconnettere le idee, risentirsi vivi. Pirandello sa che la vita non è rappresentabile e, quando il racconto si completa, chiude senza dar modo di capire se sia stata tragedia vera o no, quella dei personaggi.
La regia non ha posto domande, sa che un personaggio può sempre domandare a un uomo chi è. Perché un personaggio ha veramente una vita sua, segnata di caratteri suoi, per cui è sempre “qualcuno” e, pertanto, ha contenuto la commedia da fare in un palcoscenico metafisico, perché si potesse fare una incisione precisa del teatro nel teatro.

 

le persone:

I personaggi della commedia da fare

Il padre
La madre
La figliastra
Il figlio
Il giovinetto
La bambina
Madama Pace

Gli attori della compagnia

Il direttore-capocomico
La prima attrice
Il primo attore
L’attrice giovane
L’attore caratterista
Un attore
Il suggeritore



Marcello AMICI
Anna VARLESE
Linda SESSA
Andrea CARPINTERI


Maria LOVETTI

 

Marco VINCENZETTI
Giorgia SERRAO
Simone DESTRERO
Francesca DEL VICARIO
Stefano CAPECCHI
Carlo BARI
Umberto QUADRAROLI


 

I GIGANTI DELLA MONTAGNA

La storia  Nella villa della Scalogna, in una valle deserta, vivono il mago Cotrone e i suoi Scalognati, gente strana che guarda la realtà con occhi trasognati. Campano di sogno e di poesia. Una sera, giungono alla villa Ilse Paulsen, un’attrice, il marito di lei e pochi compagni. Sono i superstiti di una compagnia teatrale, diseredata nel tentativo di rappresentare il dramma La favola del figlio cambiato, ovunque accolto con fischi che ne tremarono muri. L’opera è stata scritta da un giovane poeta innamorato di Ilse che si è ucciso perché respinto dall’attrice. Cotrone invita gli attori a fermarsi alla Scalogna, nel regno della poesia, dove i sogni dell’arte si realizzano, ma Ilse vuole proseguire la missione e portare nel paese de I giganti della montagna quella tragedia che è diventata per lei tormento e vita. Termina qui la stesura della commedia concepita incompiuta … è il 10 dicembre 1936!

…dalle Note di regia   Che fine ha fatto quel personaggio che, di volta in volta, si è fatto chiamare Leone Gala, il Padre, Lamberto Laudisi, Enrico IV, Agostino Toti, Ciampa, Martino Lori, Angelo Baldovino? Ora, si fa chiamare Cotrone e vive nella villa della Scalogna con i suoi amici venuti nella valle per vedersi vivere quali credono di essere.
Chi sono i personaggi? La regia ha curato con attenzione la risposta. Artisti dell’esistenza, professionisti della fantasia, gli attori. Gente sopraffina e di gusti rari, gli Scalognati; vivono solo di capacità evocative che svolgono sotto la guida del mago Cotrone che maneggia con abilità, come Prospero ne “La tempesta”, la stoffa di cui sono fatti i sogni. L’intera allegoria diventa per la regia una realtà immaginaria e un reale illusorio, un grande abbozzo metafisico, una polvere d’oro che si solleva dallo stupefacente ingegno di Pirandello che, non per niente, fa parlare gli angeli. Da una parte il teatro, il luogo delle finzioni, dall’altra la fantasia che non si identifica con la scena e i suoi trucchi illusori. L’arrivo degli attori ricalca quello dei Sei personaggi. I loro racconti diventano drammi interpretati, brani di vita non più veri, recitati. Da una parte, il fuoco spento – qua e là una scintilla – dei comici che cercano un’anima vera come si cerca un vestito per un ballo in maschera; dall’altra, il fuoco inebriante di Cotrone che esorta ad essere come i bambini che fanno il giuoco, ci credono e lo vivono come vero. Brillano tutte quelle faville che sono in una notte d’estate, quando con la luna tutto comincia a farsi di sogno sulla terra, come se la vita se n’andasse. Cotrone sfuma la realtà sotto diffusi chiarori e immerge l’anima in fiocchi di nubi colorate dentro la notte che sogna.
Quando, sul fragore della cavalcata dei Giganti che scendono a valle, la tensione del mito raggiunge il massimo della sua iridescente angoscia, quando la realtà dei Giganti diventa paura, la regia fulmineamente li esclude e li vince con una fervida intuizione.

 

le persone:

Cotrone

La compagnia della Contessa

Ilse, detta ancora La Contessa
Il Conte, suo marito
Diamante, la seconda donna
Cromo, il Caratterista
Spizzi, l’Attor giovane
Battaglia, generico-donna
Lumachì, col carretto

Gli scalognati

La Sgricia
Quaqueo
Duccio Doccia
Milordino
Mara-Mara
Maddalena

Marcello AMICI

 

Antonella ALFIERI
Simone DESTRERO
Anna VARLESE
Marco VINCENZETTI
Andrea CARPINTERI
Umberto QUADRAROLI
Giorgia SERRAO

 

Maria LOVETTI
Marco TONETTI
Stefano CAPECCHI
Carlo BARI
Simona GIAIMO
Linda SESSA


 

Scenografia e ricerca musicale: Marcello de Lu Vrau – Costumi: Natalia Adriani
Disegno luci e fonica: Giovanni Salvati – Direttore tecnico: Luigi Burelli
Assistente alla regia: Giorgia Serrao e Carlo Bari – Progetto Grafico: Paola Amici
Amministrazione: Marco Salietti e Rosemarie Della Scala
Foto: Luigi Catalano e Pino Francavilla – Organizzazione: Mauro Ciuco
Staff tecnico: Antonio Stabile, Maurizio Mariotti, Pietro Mariotti
Marionette: Carlo Bari – Direttore di scena: Marco Vincenzetti

Regia di Marcello Amici

Direzione artistica: Natalia Adriani

Ufficio Stampa: Valeria Buffoni